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«Il dibattito francese sull’identità nazionale ripreso dal Partito Democratico italiano… non dalla Lega nord «

Publié le 01 février 2010 par Laurentouboul

Ecco un articolo pubblicato da Daniele Sensi sul Blog « l’anticomunitaristà », che ci presenta l’impatto del dibattito sull’identità nazionale in Italia.

La Lega dei diritti dell’uomo (quella stessa lega sorta all’epoca dell’Affaire Dreyfus) l’ha definita « un’operazione illegittima che mira a dividere i cittadini francesi tra ben accetti e indesiderati »; Sos Racisme ne ha denunciato i propositi xenofobi e antislamici, lanciandogli contro un appello sottoscritto da intellettuali, cantanti, attori, registi, sportivi, senatori, sindaci e deputati; il Partito socialista ha invitato tutti i suoi rappresentanti locali a boicottarne gli incontri, perché « indegni » e « inaccettabili »; Bayrou, leader del partito di centro, ne ha bollato i promotori come « manovratori che per calcolo elettorale si mettono a far leva sulle peggiori pulsioni della gente »; persino la stampa conservatrice ha espresso riserve: il settimanale Le Point ha parlato di « stato febbrile di una maggioranza pronta a tutto per riaccendere gli entusiasmi prima delle Regionali »…

Tanto osteggiato dalla società civile francese, il « Dibattito sull’identità nazionale » voluto dal governo Sarkozy (100 prefetti e 350 viceprefetti mobilitati d’ufficio dal ministero dell’Immigrazione per promuovere, in lungo e in largo per tutta la Francia, incontri pubblici sul tema: « La nostra è una Repubblica multiculturale? Di quali valori è fatta la nostra identità? ») raccoglie tuttavia un importante plauso proprio in Italia. Da parte di esponenti della Lega Nord? No. Di quelli del Partito democratico.

Enrico Letta : » identità nazionale, un’esperenzia interessante che l’Italia dovrebbe copiare »

Oggi Enrico Letta (Partito Democratico) ha infatti avuto l’acume politico e culturale di definire quel dibattito « un’esperienza interessante che l’Italia dovrebbe copiare”…

Dell’iniziativa di Sarkozy, Bernard-Henri Lévy ha scritto: « Identità si dice dei soggetti, non delle collettività; si dice al plurale, mai al singolare; e dimenticarlo, ridurre una nazione alla rigidità di una supposta ‘identità’, significa impoverirla, farla morire, proprio quando le si vorrebbe dare fiducia nel suo avvenire(…). Tuttavia, se proprio esiste un’identità in panne, questa è l’identità europea ».

Ecco, un Partito democratico che ripartisse da lì, dalla nuova, straordinaria dimensione del nostro stare insieme, anziché trincerare la propria indecisa e zoppicante visione del mondo dietro a posticce bandiere tricolore sventolate senza entusiasmo, saprebbe risparmiarsi (e risparmiarci) certe infelici sortite e contrastare, con coerenza e continuità, una pericolosa ondata di ripiegamento identitario che non coinvolge questo o quel paese, ma l’Europa nel suo insieme.

Daniele Sensi


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